Eurojust, vent’anni dalla fondazione: evento formativo a Bari della scuola superiore magistratura

BARI- Sono trascorsi vent’anni dalla istituzione di Eurojust, avvenuta in virtù della decisione n. 187 del 28 febbraio 2002 del Consiglio, pubblicata nella Gazzetta ufficiale europea (GU) il 6 marzo dello stesso anno. Nei suoi 20 anni di vita, l’organismo ha svolto un ruolo importante a sostegno delle esigenze di cooperazione giudiziaria e del coordinamento delle autorità giudiziarie dei vari paesi dell’UE.

L’evento dal 13 al 14 ottobre presso la procura della Repubblica di Bari

La Scuola Superiore della Magistratura e l’Agenzia Europea Eurojust comunicano che in data 12 ottobre 2022 alle 11, presso la Procura della Repubblica di Bari, al piano 10, presenteranno l’evento di formazione che si svolgerà a Bari, Teatro Margherita, Piazza IV Novembre, 13-14 ottobre 2022, dalle 9. Il tema dell’evento sarà “Il 20° Anniversario della Fondazione di Eurojust. Evoluzione dello Spazio europeo di Libertà, Sicurezza e Giustizia: quale ruolo per Eurojust?”.

I dati statistici segnalano un aumento costante e progressivo del volume complessivo del lavoro svolto. Limitandoci all’ultimo quinquennio, si è passati dai 2698 casi del 2017 ai 4808 del 2021.  Nella stessa direzione va la crescita del lavoro svolto dall’ufficio italiano di Eurojust.

Il nuovo Regolamento n. 1727 del 2018, applicabile dal dicembre 2019, ha rilanciato la centralità dell’organismo, rinvigorendone la dimensione europea, non solo sul piano formale, per la sua espressa definizione come Agenzia, contenuta nell’articolo 1 del Regolamento, ma anche per la riconosciuta capacità della stessa di intraprendere iniziative operative indipendentemente dalle richieste nazionali.

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La transnazionalità di Eurojust: da ostacolo a nuova opportunità

Si può, dunque, affermare che Eurojust ha trasformato la transnazionalità, da ostacolo per le autorità nazionali, a nuova opportunità, facilitando gli scambi informativi, migliorando le procedure di cooperazione e rafforzando la risposta giudiziaria alle forme diffuse di criminalità organizzata transfrontaliera ed al terrorismo internazionale.

Vi è tuttavia la consapevolezza che lo spazio giudiziario europeo resta caratterizzato, nel campo del diritto penale, da norme armonizzate piuttosto che da norme comuni e che permangono fattori rilevanti di complessità giuridica, che incidono sui meccanismi di cooperazione giudiziaria e di coordinamento, non sempre efficaci e forieri dei risultati attesi.

Vent’anni di Eurojust: il ruolo che l’agenzia può ancora giocare

Il “ventennale” di Eurojust, costituisce dunque l’occasione per avviare una riflessione organica, sul piano nazionale ed europeo; sul ruolo che l’Agenzia può ancora giocare nello spazio giudiziario europeo di libertà, sicurezza e giustizia. Il quesito è di estrema attualità tenuto conto dell’evoluzione di tale spazio, contrassegnato dall’avvento di un nuovo soggetto con diretti compiti giudiziari, il procuratore europeo.

Il progetto sulla Digital Justice

Nel frattempo, ulteriori innovazioni si affacciano su tale scenario: l’implementazione del progetto sulla Digital Justice portato avanti dalla Commissione europea, avrà un impatto sia sul funzionamento dell’Agenzia che su quello degli strumenti di cooperazione giudiziaria.  Lo stesso Regolamento del 2018 su Eurojust è oggetto di modifiche in corso di elaborazione e, prevedibilmente, di rapida approvazione: ci si riferisce al registro giudiziario antiterrorismo e alle modifiche delle competenze per la conservazione delle prove sui crimini di guerra.

Tali innovazioni vanno poi confrontate con le evoluzioni della minaccia criminale, la cui analisi accurata evidenzia una grande discontinuità rispetto al passato. Come segnalato nella relazione del membro nazionale per l’Italia per il 2021, possiamo dire di essere giunti a un punto di non ritorno: forse siamo già in “un altro mondo”, di cui ancora non conosciamo bene geografia, abitanti, regole e caratteristiche.  Il dato è confermato dalla osservazione dei fenomeni di cybercriminalità, del terrorismo internazionale e di criminalità organizzata transfrontaliera.

In questo contesto, la cooperazione e il coordinamento internazionali restano intrinseci alla lotta alla criminalità organizzata internazionale, al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo.

Rinnovata centralità, operativa e strategica

Vi sono dunque le condizioni per operare un’ampia riflessione sui temi della cooperazione giudiziaria e del coordinamento e sul ruolo delle Agenzie europee, in primo luogo di Eurojust, che può conoscere una sua rinnovata vitalità e centralità, operativa e strategica.

Di fronte a tali sfide, la magistratura italiana dovrà risultare attrezzata, preparata ed organizzata, per poter contribuire, con ruolo propulsivo, a disegnare una nuova governance europea in grado di fronteggiare tali fenomeni epocali a carattere transanzionale. La mancanza di una solida e tempestiva risposta sul piano della rule of law non potrà non indurre la criminalità ad approfittarne nuovamente.

Si intendono anche divulgare alcuni esempi di best practices di cooperazione internazionale, sempre con il prezioso ausilio di Eurojust, che hanno portato a importanti risultati giudiziari. Nell’occasione si intende focalizzare l’attenzione sulle JIT’s, anche con paesi extra UE come la Repubblica dell’Albania.

Il corso si propone, infine, di divulgare ai partecipanti una nota tecnica, che ha l’obiettivo di sintetizzare e rendere più agevoli e rapidi gli strumenti a disposizione dei magistrati per le attività di Cooperazione internazionale, tramite Eurojust. Nota tecnica corredata da modelli dei principali atti utili.

Tutti questi temi verranno affrontati nella due giorni barese, nel quadro di questa importante iniziativa della Scuola della Magistratura e della Formazione Decentrata di Bari, che ringrazia Eurojust per l’opportunità di celebrare insieme questo prestigioso evento.

 

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