E’ già proclamato lo stato di agitazione con imminente avvio di manifestazioni di protesta, da parte della Fns Cisl regionale pugliese e territoriale Taranto Brindisi, a fronte delle persistenti, gravi criticità della Casa Circondariale di Taranto, che ospita attualmente circa 800 reclusi a fronte di una grave carenza di personale, nonostante ripetute segnalazioni, esposti e manifestazioni che hanno denunciato lo stato di abbandono da parte dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria.
“Nostro malgrado siamo costretti nuovamente denunciare quanto accaduto nei giorni scorsi nel penitenziario ionico dove é scoppiata una maxi rissa nel reparto 3C ad opera di detenuti comuni, i quali hanno messo in atto una vera e propria guerriglia che li ha visti affrontarsi con mazze di legno, ricavate dalle gambe dei tavolini delle celle, causando, così, il ferimento di decine di detenuti e Poliziotti” – ha scritto Leonardo De Marco, segretario Fns Cisl Puglia, in una missiva indirizzata alla stessa direzione del “Carmelo Magli” e al Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria “restando in attesa di un urgentissimo incontro”. Mentre “in passato i dissidi e le azioni di sfida – argomenta De Marco – avvenivano fuori ora si registrano azioni di predominio tra detenuti all’interno del carcere, mettendo in grande difficoltà e pericolo i poliziotti penitenziari“.
Sono state “ore drammatiche e di tensione durante le quali con non poca difficoltà, anche con il supporto di Colleghi appositamente richiamati in quanto liberi dal servizio si è stati in grado di ristabilire l’ordine e la sicurezza all’interno delle sezioni detentive – rivela Erasmo Stasolla, segretario generale aggiunto Fns Cisl Taranto Brindisi.
Insomma, spiegano ancora De Marco e Stasolla “la polizia penitenziaria tarantina, merita un plauso, poiché, ancora una volta nonostante la precarietà numerica del personale, si è dimostrata all’altezza della situazione, sacrificando la propria incolumità personale per sedare una maxi rissa che sarebbe potuta sfociare in qualcosa di più importante con forti ripercussioni anche sull’intera comunità ionica. Le “iniziative politiche con Governi di qualunque colore non ci sono stati di aiuto – annotano ancora gli esponenti sindacali Cisl – poiché tutti con Leggi e normative ad hoc, hanno ridotto gli organici nonostante il grave affollamento degli Istituti Penitenziari nel Paese”.
Nei prossimi giorni, dunque, sarà messo a punto un primo calendario di mobilitazioni su “un tema cruciale per il Paese, nei cui penitenziari sono attualmente reclusi oltre 56 mila detenuti, di cui quasi 18 mila stranieri, mentre mancano quasi 5mila poliziotti penitenziari alla dotazione prevista dal Ministero, con pesanti ricadute organizzative e mancata garanzia di rispetto dei diritti di lavoratrici e lavoratori in uniforme.”
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