PUTIGNANO- Centoundici lavoratori irregolari di cui 74 in nero e 3 percettori del reddito di cittadinanza: sono state elevate sanzioni per oltre 200 mila euro nei confronti di 13 datori di lavoro.
È accaduto a Putignano, durante i numerosi interventi di polizia economico-finanziaria svolti, nel corso del corrente anno, dai Reparti dipendenti dal comando provinciale di Bari volti a verificare l’osservanza delle norme in materia di tutela del lavoro.
In particolare, la Tenenza di Putignano, nell’ambito della propria circoscrizione di servizio, ha scoperto n. 111 lavoratori irregolari. Tra questi n. 74 “in nero”, n. 3 dei quali risultati percettori del Reddito di Cittadinanza.
Complessivamente sono state eseguite 14 ispezioni, di cui 13 con esito irregolare. Dal raffronto tra la situazione accertata all’atto dell’accesso e le evidenze comunicate agli Enti preposti, nonché dalla verifica delle mansioni effettivamente svolte e dagli ulteriori elementi informativi acquisiti intervistando i lavoratori presenti, è stato infatti possibile rilevare il loro impiego “in nero” o irregolare.
Le violazioni riscontrate hanno principalmente riguardato imprese del settore terziario: nello specifico, presso un’impresa operante nel settore delle pulizie sono stati individuati ben 53 lavoratori “in nero” e 37 lavoratori irregolari.
Ai 13 datori di lavoro che non si sono attenuti alle norme, sono state elevate sanzioni amministrative per l’importo complessivo di circa 200 mila euro, anche per l’ipotesi aggravata di impiego di lavoratori “in nero” percettori di reddito di cittadinanza. Questi ultimi sono stati deferiti alla locale Procura della Repubblica, ai sensi dell’art. 7, comma 2, del D.L. 28 gennaio 2019, numero 4 (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) e segnalati all’Inps per la revoca del beneficio e la restituzione, con effetto retroattivo, delle somme indebitamente percepite.
Il fenomeno del “sommerso da lavoro” costituisce un grave danno per l’intero sistema economico in quanto sottrae risorse all’Erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e favorisce una competizione sleale con le imprese oneste.
In particolare, l’attività della Guardia di Finanza persegue l’intento di arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che operano nella piena osservanza della legge e di tutelare i lavoratori quale parte debole del rapporto di lavoro, che potrebbero non vedersi riconosciuta alcuna copertura previdenziale e assicurativa, con gravi conseguenze sia sulle aspettative di maturazione dei requisiti pensionistici sia sulle garanzie in tema di infortuni sul lavoro.
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