I giudici della Corte d’appello di Lecce, sezione lavoro, hanno condannato il Pd leccese e l’attuale viceministra alle Infrastrutture, Teresa Bellanova, per aver impiegato per oltre tre anni un loro addetto stampa, Maurizio Pascali, senza averlo mai assunto come dipendente, ma considerando la sua collaborazione come autonoma. I giudici di secondo grado, ribaltando la sentenza del Tribunale, che aveva respinto il ricorso del lavoratore, hanno riconosciuto la sussistenza del rapporto di lavoro subordinato e condannato il Pd di Lecce a versare a Pascali (difeso dall’avvocato Maria Lucia Rollo) oltre 43mila euro e Teresa Bellanova a pagare 6.700 euro. Bellanova, all’epoca dei fatti parlamentare Dem, aveva presso i locali del Pd di Lecce la propria segreteria personale e si avvaleva del lavoro di Pascali come addetto stampa. Sia il Pd sia la parlamentare sono stati condannati a pagare le spese processuali. Il rapporto di lavoro subordinato è stato riconosciuto per il Pd dall’1 marzo del 2010 al 10 gennaio del 2013, nonché per il Pd e Teresa Bellanova dall’11 gennaio al 3 giugno del 2013. “Le sentenze non si commentano, si rispettano. È quello che ho sempre pensato ed è esattamente quello che in questo caso ho già fatto”, afferma Bellanova, viceministra delle Infrastrutture e mobilità sostenibile. È opportuno ricordare, che parliamo di sentenza non definitiva in quanto si è nei termini per proporre ricorso in Cassazione, come peraltro già preannunciato dal mio difensore”.
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