FOGGIA- A tradirlo sarebbe stata l’altezza, oltre un metro e ottantacinque, e alcuni video trovati sul proprio cellulare: è stato arrestato il presunto rapinatore seriale di Ortanova che avrebbe commesso tre rapine e due tentate nel Foggiano.
Gli investigatori della Squadra Mobile congiuntamente alla stazione carabinieri di Margherita di Savoia hanno eseguito una misura cautelare che prevede la custodia in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica. L’indagato, un giovane di Ortanova, destinatario del provvedimento giudiziale, è gravemente indiziato di aver commesso alcune rapine a mano armata. Più precisamente: due tentate rapine a Foggia, e tre rapine consumate, una a Foggia, una a Stornarella e una a Margherita di Savoia (BAT).
Il compendio indiziario vagliato positivamente dall’autorità giudiziaria si fonda sulle indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura di Foggia che ha proceduto su tutte le rapine avvenute sul territorio foggiano, nonché sul contributo offerto dai carabinieri di Margherita di Savoia in merito alla rapina realizzata all’interno della provincia di Barletta Andria e Trani.
La tentata rapina in una farmacia di Foggia: analisi delle telecamere
La genesi d’indagine parte dalla rapina tentata in una farmacia della città di Foggia all’inizio di febbraio scorso. L’analisi delle telecamere della farmacia rapinata, unitamente alle testimonianze delle persone offese, ha permesso di individuare un primo e importante dato investigativo: uno dei rapinatori, infatti, è stato descritto – e apparso nelle immagini di video sorveglianza – come visibilmente alto e magro.
Gli investigatori si concentrano sull’altezza del rapinatore
Un dato, questo, che, per quanto a prima vista molto generico, è stato sapientemente valorizzato dagli investigatori. Difatti, gli stessi hanno, dapprima, interrogato le banche dati ricercando soggetti, di giovane età, con altezza sopra il metro e ottantacinque e con precedenti specifici in reati contro il patrimonio; dopo, con l’elenco fornito dalla banca dati, hanno effettuato un controllo incrociato tra i soggetti elencati e le foto presenti sui social network dei soggetti con tale fisionomia. La sintesi dei dati analizzati ha fornito elementi sufficienti a indirizzare i sospetti su un unico giovane di Ortanova con trascorsi criminali analoghi.
La perquisizione a casa dell’indagato: trovati vestiti indossati durante le rapine
Lo step successivo è stato quello di effettuare una perquisizione presso il sospettato al fine di individuare ulteriori elementi di prova utili. L’operazione ha avuto un esito positivo in quanto presso il sospettato sono stati trovati diversi indumenti presumibilmente riconducibili, non solo alla tentata rapina di inizio febbraio, ma anche ad altre due rapine, una consumata e una tentata, a metà febbraio 2022. Gli accertamenti, però non si sono arrestati qui.
L’analisi sulla cella del cellulare: la rapina a Stornarella
È stato fatto uno studio del traffico di cella impegnato in occasione delle rapine dal telefono in uso al sospettato che, oltre a fornire un riscontro positivo sulle rapine di Foggia, lo ha collocato con elevata probabilità anche sulla rapina al supermercato di Stornarella a fine febbraio 2022.
Rapina al supermercato di Margherita di Savoia e i video sul cellulare del rapinatore
Per quanto concerne, infine, la rapina al supermercato di Margherita di Savoia, fondamentale ai fini del quadro indiziario è stata l’accertamento forense svolto sul telefono cellulare sequestrato all’odierno indagato, il cui contenuto, analizzato dalla Squadra Mobile, ha permesso di individuare diversi video, girati dallo stesso giovane arrestato, in cui – unitamente a un minore anch’esso indagato presso la procura per i minorenni – i predetti indossano gli stessi abiti con cui sono stati ripresi dalle telecamere del supermercato (queste ultime analizzate dalla stazione dei carabinieri di Margherita di Savoia).
Il gip nello scegliere di applicare la massima misura cautelare ha evidenziato la spiccata inclinazione dell’indagato a commettere i reati per i quali si procede, nello specifico, con particolare spregiudicatezza dato l’uso di armi e la realizzazione di diverse rapine nell’arco di soli 19 giorni.
A ogni modo, l’indagato, in quanto tale, è presunto innocente fino ad una eventuale sentenza definitiva di condanna. La sua posizione penale sarà oggetto di nuove valutazioni in sede di dibattimento o procedimenti speciali con l’indispensabile contributo della difesa.
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