Picchiati con il soffione delle docce, con asciugamani e cinture, insultati e, in due casi, anche abusati sessualmente. Sono le brutalità subite quotidianamente dagli anziani ospitati nella RSA Stella Maris di Manfredonia (Foggia) dove agenti della squadra mobile hanno arrestato e posto ai domiciliari, su ordinanza del Gip di Foggia, Roberta di Maria, quattro operatori sociosanitari con l’accusa di maltrattamenti nei confronti di degenti ultra ottantenni. Uno degli arrestati, Antonio Vero, di 42 anni, è anche accusato di violenza sessuale. Gli altri sono Mariano Paganini di 25, Michele Salcuni, di 37 e Domenico Nuzziello, di 31. Nell’indagine è coinvolto anche un quinto operatore per il quale il pm aveva chiesto l’arresto che non è stato accolto dal gip per mancanza di indizi sufficienti.
A smascherare gli orrori che avvenivano quotidianamente nella struttura sanitaria è stato un altro dipendente che lo scorso 30 maggio si è presentato in commissariato per raccontare le violenze subite dai 14 degenti, tutti ottantenni. In quella circostanza però, per paura di ritorsioni nei suoi confronti aveva scelto di non sporgere denuncia. Il 7 giugno poi è giunta alla Polizia una lettera anonima contenente anche una chiavetta USB sulla quale erano state registrate le urla strazianti di una delle vittime. A quel punto, tornato in commissariato, l’uomo ha ammesso di essere stato lui l’autore della missiva. “Ti ammazzo, ti butto giù” avrebbero urlato contro i degenti i quattro indagati. “Storpia, balena, bufala, panzona”, gli appellativi utilizzati per offendere i pazienti. Ma non è tutto perché oltre alle violenze verbali i quattro indagati avrebbero picchiato ripetutamente le vittime incapaci di difendersi anche perchè in alcuni casi affette da malattie senili. Gli anziani erano costretti a subire schiaffi e pugni, sputi, venivano afferrati per i polsi e per i capelli con una tale violenza da sollevarli dal letto. In alcune circostanze venivano premuti loro sul viso cuscini e lenzuola, e anche altro durante le operazioni di igiene intima. Antonio Vero è accusato di violenza sessuale nei confronti di un 77enne e di una 82enne.
La Rsa ospita una ottantina di pazienti tutti affetti prevalentemente da Alzheimer. Nella struttura operano 20 operatori sanitari e, secondo quanto riferito nella denuncia, le violenze esercitate si protraevano da oltre un anno. “Gli dobbiamo fare la terapia”, era il linguaggio in codice usato dagli arrestati quando prendevano accordi sui maltrattamenti da porre in essere nei confronti degli anziani. Il Gip ha osservato nell’ordinanza che gli indagati hanno tenuto condotte “prevaricatrici ed inutilmente punitive” ispirate “a mera volontà denigratoria ovvero da un irrazionale intento di ricondurre a contegni di autocontrollo e disciplina soggetti del tutto incapaci, a causa del loro stato fisico e mentale”.
Il legale rappresentante della RSA, l’avvocato Michele Vaira, ha disposto la sospensione cautelare degli arrestati. “La proprietà e la direzione della Stella Maris – ha assicurato – non hanno alcuna responsabilità e risultano danneggiate dalle condotte dei dipendenti”. Sotto choc l’intera comunità di Manfredonia con il sindaco, Gianni Rotice che parla di “rabbia rispetto a reati così ignobili perpetrati ai danni di persone fragili ed indifese che, anzi, meritano attenzioni e cure ‘speciali’, in particolar modo calore umano”.
Il sindaco valuterà la costituzione come parte civile nel processo e sottolinea come “compiere atti così crudeli nei confronti dei più deboli non ammette alcuna giustificazione”. (ANSA)
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