LECCE- Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Claudio Renisi, segretario aziendale del coordinamento sindacale autonomo comune di Lecce relativa ai fatti verificatisi nella serata del 31 luglio in cui una vigilessa in servizio di controllo è rimasta ferita a seguito dell’esplosione a raffica di un fucile ad aria compressa.
La donna ha riportato una contusione al braccio sinistro e, fortunatamente, il pallino ha colpito il patch della divisa che ha attutito il colpo evitando conseguenze più serie.
“Questa organizzazione sindacale denuncia il vile atto di intimidazione perpetrato ai danni di un’agente della Polizia locale di Lecce nell’espletamento delle proprie funzioni: l’esecuzione di un posto di controllo.
Si tratta, evidentemente, di un atto intimidatorio volto a limitare o addirittura impedire a una forza di polizia di fare il proprio dovere. Quello che è stato un gravissimo gesto senza, per fortuna, conseguenze serie per la collega, poteva trasformarsi in qualcosa di più grave se il piombino sparato da un fucile ad aria compressa, anziché impattare contro il patch della divisa, avesse toccato parti più vulnerabili del corpo. Starà alle indagini di Polizia accertare se si è trattato di un gesto intimidatorio oppure di un vero e proprio attentato alla incolumità fisica di un’agente di Polizia. In ogni caso, il responsabile di tale vile gesto va assicurato alla giustizia.
La scrivente organizzazione sindacale manifesta la propria solidarietà alla collega ferita e a tutto il corpo di Polizia locale di Lecce che quotidianamente è impegnato sul territorio affianco ai cittadini per migliorare la vivibilità della città. Ai cittadini chiediamo di denunciare ogni comportamento anomalo perché il patto tra cittadini e Polizia rafforza ancora di più l’obiettivo della sicurezza.”
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