TORREMAGGIORE- Ha notato uno dei responsabili dell’aggressione di Vittorio Brumotti di Striscia La Notizia, violare il proprio obbligo di dimora nella città di San Severo e l’ha ripreso con il cellulare. Ma il malvivente se n’è accorto e ha chiamato a rapporto il suo gruppo che ha picchiato con calci e pugni il militare nel tentativo di rapinargli il telefono.
Questi i fatti da cui è scaturita l’indagine e l’operazione anticrimine scattata all’alba del 6 luglio a Torremaggiore: nel mirino dei carabinieri della compagnia di San Severo e del comando provinciale di Foggia sono finiti sei giovani violenti e pericolosi del branco che si è accanito contro il carabiniere nel locale di Torremaggiore.
I militari hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Foggia, su proposta della locale Procura della Repubblica, che ha diretto l’attività investigativa, nei confronti di sei soggetti, di cui quattro colpiti dalla misura cautelare agli arresti domiciliari e due, invece, dall’obbligo di presentazione alla pg, indagati ognuno, a vario titolo, per i gravi reati di tentata rapina e lesioni personali gravi commessi ai danni di un carabiniere, libero dal servizio, il 9 gennaio 2022, fuori da un noto locale di Torremaggiore.
L’attività di indagine è stata condotta dal nucleo Operativo e radiomobile della compagnia dei carabinieri di San Severo sotto la direzione e il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia.
L’episodio violento del 9 gennaio 2022: oltre al carabiniere, picchiati anche i titolari del locale
L’episodio delittuoso oggetto di analitiche investigazioni si è consumato durante la notte del 9 gennaio 2022, fuori da un noto locale di Torremaggiore. In particolare, il tutto è scaturito perché un carabiniere, libero dal servizio, accortosi di un soggetto sanseverese sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora in San Severo (quindi in violazione del provvedimento giudiziario in atto a suo carico), presente nel locale insieme ad amici, ha deciso di documentare la presenza del soggetto, già noto alle forze dell’ordine e anche agli onori della cronaca per la vicenda del pestaggio dell’inviato di Striscia la Notizia Vittorio Brumotti, filmandolo con il proprio telefono cellulare, per poi procedere alla segnalazione formale all’A.G. competente, una volta trovatosi in condizioni di sicurezza tali da poter chiedere il supporto dei colleghi dell’Arma territoriale impegnati nell’attività di controllo del territorio. Uno degli amici del pregiudicato, notato però di essere ripreso, ha inveito prima verso il carabiniere, per poi richiamare l’attenzione del gruppo. In pochissimo tempo, tali giovani, con violenza inaudita, si sono scagliati contro il militare dell’Arma, colpendolo con calci e pugni, nel tentativo di sottrargli il telefono cellulare. La rapina da parte del branco però non è stata portata a compimento, sia per la pronta reattività del militare, che si è chiuso con il proprio corpo impedendo così la sottrazione del proprio bene, sia grazie all’intervento dei gestori del locale, intervenuti a difesa del carabiniere, colpiti duramente anche loro da calci e pugni, al punto da rimanere gravemente feriti alle costole e al volto.
Tale fu l’indignazione da parte dei presenti e degli stessi proprietari del locale dopo tale censurabile episodio, che l’indomani, su alcuni social network, presi dallo sconforto di tale violento evento e della presenza di tale gruppo di giovani sul territorio, hanno addirittura annunciato di voler vendere il locale, cosa che poi fortunatamente non è andata a buon fine, perché non sono ricorse più le condizioni per mandare avanti un’attività in maniera serena e sicura.
Nei giorni successivi all’evento delittuoso, il locale in questione è comunque rimasto chiuso, ricevendo sempre tramite social network, messaggi di vicinanza e incoraggiamento da parte di svariati cittadini, anch’essi profondamente colpiti e “feriti” dal vile gesto dei sanseveresi oggetto della presente ordinanza.
L’attività immediata dei militari del Norm della compagnia carabinieri di San Severo, diretta dalla Procura della Repubblica di Foggia, consistita nell’escussione dei testimoni presenti e dall’analitica visione del filmato fortunatamente rimasto integro nel telefonino del carabiniere, ha consentito di individuare gli appartenenti al branco, così ricostruendo minuziosamente l’episodio e consentendo così alla A.G. foggiana di emettere il provvedimento restrittivo di oggi, dove è stata evidenziata, quanto meno in questa fase cautelare, una personalità degli indagati incapace di controllare il proprio impulso violento, evidenziando modalità, secondo gli accertamenti svolti nelle indagini preliminari, connotate da elevata spregiudicatezza. Infatti, incuranti dei numerosi avventori presenti, gli indagati avrebbero infierito su una sola persona, nonostante l’intervento dei due gestori, con l’unico verosimile scopo di rapinare il telefonino del carabiniere, all’interno del quale era memorizzato il video documentante i fatti oggetto di indagine.
Il procedimento eseguito dai carabinieri su disposizione della magistratura di Foggia si trova nella fase delle indagini preliminari; dunque, si precisa che, al momento, a carico degli indagati sottoposti a vario titolo a misura cautelare sono stati acquisiti – allo stato – gravi indizi di colpevolezza, ritenuti dal gip di tale portata da legittimare l’applicazione delle misure cautelari in questa fase preliminare. Si intende affermare infatti come gli indagati non vadano considerati colpevoli fino alla condanna definitiva, come sancito da risalente orientamento normativo e giurisprudenziale in materia.
L’operazione in questione dimostra, ancora una volta, il costante impegno dell’Arma dei carabinieri e della Procura della Repubblica di Foggia nel contrasto delle attività delittuose del circondario, in particolare a dinamiche criminali che vedono sempre più avanzare il pericoloso fenomeno del c.d. “branco”, capace di compiere azioni delittuose violente senza alcuna remora o freno inibitorio.
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