RIGNANO GARGANICO- Aveva 35 anni il giovane gambiano rimasto coinvolto all’alba del 27 giugno nell’incendio che ha interessato il ghetto di Torre Antonacci, in località Rignano Garganico, nel Foggiano.
Le fiamme sono quasi certamente di natura incidentale e l’uomo carbonizzato è stato trovato riverso a terra all’interno di una delle due baracche in lamiera distrutte nel rogo. Potrebbe essere stato un corto circuito a provocare l’incendio o un malfunzionamento della cucina di fortuna allestita nelle baracche. Sul posto i vigili del fuoco per effettuare operazioni di bonifica, mentre le indagini sono state affidate ai carabinieri.
Pino Gesmundo, Cgil Puglia: “Sconfitta politica”
“Continuiamo a registrare ancora una volta in Puglia, ancora una volta in un ghetto, ancora una volta in Capitanata la morte di un giovane lavoratore che purtroppo era costretto a vivere in condizioni disumane. Abbiamo 103 milioni a disposizione in Puglia per superare i ghetti, tutte le istituzioni si attrezzino, gli enti locali e la Regione insieme al partenariato, affinché immediatamente vengano investite quelle risorse per mettere i Comuni nelle condizioni di poter superare i ghetti. Non si può più tollerare questa situazione, oggi certifichiamo la sconfitta dell’intera classe politica e istituzionale di questa regione.” Lo ha dichiarato Pino Gesmundo, segretario regionale della Cgil Puglia, commentando la notizia del 35enne gambiano morto in un incendio in una baraccopoli a Rignano Garganico, nel Foggiano.
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