FRANCAVILLA FONTANA – Imputati e parti offese dovranno presentarsi davanti al Gup il prossimo 13 ottobre. Sarà in quella sede che, con ogni probabilità, si comprenderà il destino giudiziario della maxi inchiesta che, lo scorso marzo, portò all’arresto dell’ex vicesindaco di Francavilla Fontana Luigi Galiano, l’avvocato ritenuto dagli investigatori capo, secondo un’accusa come sempre tutta da dimostrare, di una presunta associazione per delinquere finalizzata alla truffa di dieci compagnie assicurative. Non solo: tra le varie ipotesi contestate ad alcuni imputati, per cui il pubblico ministero ha già formulato richiesta di rinvio a giudizio, anche la tentata estorsione e il falso.
Gli arresti di marzo
Il terremoto lo scorso 14 marzo, quando i militari della guardia di finanza notificarono le 12 ordinanze di custodia cautelare all’avvocato Galiano e ai suoi presunti complici. In tutto, le persone coinvolte erano 122: eppure, davanti al Gup sono chiamati a comparire “solo” in 61. Possibile che, nel frattempo, alcune posizioni si siano in qualche modo “alleggerite”, magari stralciate, o che l’inchiesta sia stata divisa in due tronconi. Certo è che l’ex vicesindaco è ancora ristretto ai domiciliari. Difeso dagli avvocati Luca Mangia e Michele Laforgia dovrà difendersi dall’accusa di aver messo in piedi quella “fabbrica di falsi sinistri” citata dal Gip Maurizio Saso nell’ordinanza di custodia cautelare.
Secondo l’accusa, i sinistri stradali, spesso inventati di sana pianta, venivano pianificati a tavolino. Praticamente, sceneggiati. Poi, successivamente, si procedeva ad una sorta di casting degli attori, abilmente reclutati e pagati sulla base di un tariffario ben preciso e non negoziabile.
L’accusa
A rafforzare la tesi della Procura brindisina, intercettazioni telefoniche e ambientali, con cimici audio-video piazzate nello studio legale, ma anche pedinamenti, appostamenti, controlli “in loco” che permettessero un puntale raffronto con quanto rilevato dai mezzi informatici. Insomma, un mix di tecniche new e old school, che hanno permesso, al netto delle perquisizione effettuate, di sequestrare diversi quaderni e cartelline su cui veniva lasciata traccia dei presunti illeciti. Per il Gip, non c’era dubbio che Galiano fosse il capo e il promotore della presunta associazione per delinquere. Questo perché sarebbe stato lui a distribuire i compiti e ad impartire direttive, richieste ed ordini a colleghi e “collaboratori”, ma anche a redarguirli quando necessario, magari al fine di redimere eventuali contrasti interni. Accuse, solo accuse. Se ne parlerà davanti al Gup il prossimo ottobre quando, insieme agli indagati, saranno presenti anche i legali delle 10 compagnie assicurative che sarebbero state danneggiate dalla presunta associazione.
Gli avvocati
Il collegio difensivo, tra gli altri, è composto dagli avvocati Pasquale Franco Fistetti, Giancarlo Camassa, Antonio Andrisano, Michele Fino, Domenico Attanasi, Elvia Belmonte, Giacomo Viva, Massimo Romata, Augusto Vincenzo Pio Orlando, Giosuè Rodia, Marcello Di Summa, Ylenia Ammaturo, Donato Manelli, Angela De Cristofaro, Carlo Verusio, Christian Gemma, Giuseppe Paolo Leoni, Daniela D’Amuri, Roberto Palmisano, Egidio Spinelli, Fabrizio Lamanna,.
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