Mensa chiusa. Gli studenti e le studentesse leccesi protestano davanti Adisu. “Vogliamo reali provvedimenti. Da anni denunciamo le condizioni inaccettabili e la mancata sicurezza con le quali sono gestiti i servizi erogati da A.Di.S.U. Puglia.”
Ancora una volta la comunità studentesca del territorio leccese si ritrova a denunciare i disservizi dell’ente regionale per il diritto allo studio A.Di.S.U. Puglia. Dopo larve e rustici avariati serviti nei piatti di una delle mense universitarie e in seguito al crollo del solaio avvenuto lo scorso aprile in una delle case dello studente, nella giornata di venerdì 27 maggio è stata predisposta la chiusura della mensa sita in via Adriatica per motivi di sicurezza. Tale notizia è stata comunicata a studenti e studentesse all’ora di pranzo, nonostante ciò le disposizioni date dall’ente sono state quelle di usufruire della struttura anche per la cena del giorno stesso.
A fronte di questi avvenimenti la componente studentesca martedì 31 maggio si è mobilitata organizzando un sit-in presso gli uffici di A.Di.S.U. Lecce. Ciò ha ricevuto come risposta un primo confronto con alcuni responsabili dell’ente, dal quale si è riusciti ad ottenere una soluzione temporanea che vede l’uso di navette per portare studenti e studentesse dalle residenze universitarie sprovviste di mensa alla struttura di via Lombardia.
“Non è una soluzione che soddisfa le necessità di tutti e tutte – dichiara Rebecca Napoletano, responsabile DSU per udu Lecce -. Non possiamo e non vogliamo accontentarci di soluzioni temporanee. Sarebbe il momento di prendere dei reali provvedimenti. Da anni denunciamo le condizioni inaccettabili e la mancata sicurezza con le quali sono gestiti i servizi erogati da A.Di.S.U. Puglia, nonostante ciò l’ente si è sempre mostrato indifferente alle nostre esigenze e ai nostri diritti.”
Gli studenti e le studentesse pretendono un intervento tempestivo e concreto per risolvere il problema dell’inagibilità delle strutture e richiedono soprattutto una messa in sicurezza di queste ultime. “Siamo stanchi di dover pagare con le nostre borse di studio dei servizi quasi del tutto assenti – afferma Francesca Abate, rappresentante della residenza “Ennio De Giorgi”-. Siamo convinti che la monetizzazione della quota mensa possa essere la soluzione più rapida ed efficiente.” La componente studentesca intende portare avanti una serie di mobilitazioni nei giorni a seguire e
avanzare delle istanze affinchè l’ente si faccia carico delle reali necessità di studenti e studentesse e possano essere prese delle misure risolutive che rispondano alle esigenze che il territorio leccese da anni presenta. All’interno delle residenze universitarie, inoltre, non sono presenti delle cucine per motivi di sicurezza, secondo quanto affermato dall’amministrazione regionale di A.Di.S.U. Puglia. Dunque, non solo non viene garantito il numero di pasti previsto dalla normativa per le persone fuori sede, queste non hanno nemmeno la libertà di cucinare autonomamente un pasto. “Abbiamo accettato l’accordo di trasporti che ci permettono di fruire della mensa sita in via Lombardia con la premessa che entro pochi giorni vengano stipulate delle convenzioni con locali che riescano a garantire il servizio ad una buona parte della comunità studentesca – sostiene Francesco Maria Lo Conte, rappresentante della residenza “Angelo Rizzo” -. A.Di.S.U. si è resa disponibile ad accogliere nostre eventuali proposte in merito a ristoranti o bar con i quali stipulare degli accordi. Ciò non significa che faremo dei passi indietro. Pensiamo che l’ente debba fornirci delle risposte efficaci e immediate e debba iniziare a tutelarci realmente.”
Un secondo sit-in si terrà nella giornata di oggi, 1° giugno. Studenti e studentesse continueranno a sedere sotto gli uffici di A.Di.S.U. Lecce siti in via Adriatica in cerca di risposte e in rivendicazione di diritti che sono stati loro negati. Sicurezza e diritto allo studio devono essere garantiti a tutti e tutte rapidamente.
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