CELLINO SAN MARCO- “Le stragi del 1992 compiono 30 anni. Furono eventi drammatici e fortemente traumatici, ma chi li orchestrò non tenne conto della loro forte funzione catalizzatrice per le generazioni giovani di allora che divennero generazioni antimafia, gemmate dalla recrudescenza della mafia stessa.
Si trattò di una vera e propria funzione pedagogica indiretta delle stragi, voluta per segnare il loro potere assoluto, ma con l’effetto di aver creato l’esercito sociale dell’antimafia più forte della storia repubblicana.”
Con queste parole le Acli provinciali di Brindisi aps, Libera Contro le Mafie e Avviso Pubblico annunciano l’incontro che si terrà martedì 24 maggio alle 10 presso l’auditorium della scuola media statale di Cellino San Marco.
“Enti locali e regioni contro mafie e corruzione non vogliono che si spenga quella fiammella che incendiò gli animi della popolazione. Perché si accenda in chi non ha vissuto quei terribili momenti (i ragazzini di oggi), faremo in modo, con il racconto e il commento di quei momenti bui della storia, di rinfrescare la memoria, non per soffrire ancora una volta, ma per non soffrire mai più in futuro” proseguono in una nota.
“Il nostro racconto sarà il testimone che passiamo alle figure generazioni, perché accada ai ragazzi di oggi, quello che accadde a me da ragazzino. Furono le stragi e la criminalità locale che incendiava, rapinava e intimoriva, a convincere me e tanti coetanei che l’antimafia sociale dovesse essere un obbligo morale e non una scelta opzionale o un’ideologia” dice il presidente provinciale Acli – Associazioni cristiane lavoratori italiani e coordinatore provinciale di Avviso Pubblico Gianluca Budano.
Interverranno all’incontro con gli studenti dell’istituto comprensivo di Cellino San Marco- San Donaci, dopo il saluto delle autorità, del dirigente scolastico, delle Acli Regionali di Puglia, di Libera, il procuratore della Repubblica di Brindisi Antonio De Donno, il coordinatore nazionale di Avviso Pubblico Pierpaolo Romani, il vicepresidente nazionale Acli Antonio Russo, la sorella della vittima di mafia Antonio Montinaro, Matilde Montinaro.
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