MESAGNE- “Pronto, Mà?”, dall’altra parte del telefono c’è Elisa che scoppia nel pianto. “È morto qualcuno?” risponde Marco preoccupato. “Mi ha chiamata Mariangela, sono un maschietto e una femminuccia”. È il 20 luglio 2020, Elisa è impelagata a spingere un carrello carico di spesa nel parcheggio di un supermercato, le ruote si incastrano mentre riceve la telefonata dall’associazione “Amici di don Bosco”. Si chiamano Maria e Rafael i fratelli della Colombia che adotteranno.
La telefonata tanto attesa dall’ottobre 2017 è finalmente arrivata, Elisa e Marco diventeranno genitori e il loro sogno di essere una famiglia sarà coronato. Per sempre. Mentre raccontano la loro storia, Maria gioca in villa con alcuni bimbi conosciuti da poco: indossa l’uniforme degli scout, ne fa parte da quando è arrivata a Mesagne. Rafael è a casa con i nonni che li attende per mangiare insieme un mega gelato.
“La chiamata è durata circa sette minuti” ricorda Elisa con gli occhi lucidi, che insieme al marito Marco, ha accettato di raccontare un lungo cammino iniziato nell’ottobre 2017 per adottare due bimbi. “Non ti allontanare” dice papà Marco a Maria, tendendo un orecchio, oltre all’intervista, alla voce della figlia che si diverte con i coetanei.
Com’è maturato in loro questo desiderio? “Ho fatto doposcuola a una bimba della Colombia adottata da una famiglia mesagnese. Mi sono affezionata, lei era serena e tranquilla e ho proposto a Marco ‘facciamolo anche noi’”.
Così nel 2017 attraverso alcuni conoscenti Elisa e Marco si sono messi in contatto con l’associazione “Amici di don Bosco” che ha sede a Lecce. È un ente autorizzato a realizzare innanzi tutto il diritto di ogni bambino ad avere una famiglia e una vita dignitosa, attraverso le azioni di promozione e tutela dei diritti dell’infanzia.
“Abbiamo aspettato due giorni dalla telefonata di Mariangela e poi siamo andati a Lecce. Sono passati esattamente mille giorni dalla presentazione della domanda e quando ci hanno fatto vedere le foto di Rafael e Maria ci siamo presi per mano e ci siamo emozionati: erano due bambini bellissimi” continua Elisa raccontando quel momento magico in cui nella loro mente si è proiettato un cambiamento radicale delle proprie vite.
Ma prima di arrivare a questo punto “abbiamo consegnato la domanda al Tribunale dei minori di Lecce e poi iniziato un percorso con gli assistenti sociali e psicologi. Alla fine degli incontri è stata prodotta la documentazione da inviare al giudice per l’idoneità. Abbiamo fatto entrambe i percorsi per l’adozione nazionale e internazionale e per quest’ultima l’idoneità è arrivata il mese dopo. Lo consiglio alle coppie che vorrebbero adottare di fare entrambe i percorsi nazionale e internazionale.”
Il percorso affrontato da Elisa e Marco è stato caratterizzato dalla presenza di persone pronte a dare i consigli giusti, a sostenerle in ogni momento rispondendo alle paure tipiche di ciò che non si conosce. E se c’è una cosa che non ha mai abbandonato la coppia di futuri genitori è stato il coraggio e l’enorme amore da donare a Maria e Rafael. Amore e serenità che l’intera comunità mesagnese ha donato alla coppia fin dal primo momento, crescendo e maturando una nuova scelta di vita insieme a Elisa e Marco.
“La cosa bella è che in tutto questo percorso c’è stata la vicinanza dell’intera comunità mesagnese. È stata una cosa eccezionale, sul lavoro, a scuola, in chiesa: senti quell’energia positiva anche dagli sconosciuti, energia che ti spinge a continuare il percorso. I bambini sono stati amati subito da tutti, tantissime coppie ci hanno chiamato per avere dei consigli.”
Poi, da quando è stato fatto l’abbinamento (così è definita la fase particolarmente delicata del percorso) è stato comunicato ai genitori di produrre un album con le foto di famiglia per farla conoscere ai figli e almeno un video da inviare ogni giorno. Invece “noi ne abbiamo fatti tre a settimana, li abbiamo bombardati per fargli vedere la casa, la camera, i giochi. Abbiamo cantato e ballato per loro, gli abbiamo fatto vedere la villa.”
E per questi video, girati e rigirati centinaia di volte, Elisa e Marco hanno imparato anche lo spagnolo. “Anche loro ci hanno mandato video e foto.” E ogni volta era un pianto di gioia per Elisa al punto che la cognata che abita al piano di sotto, saliva preoccupata. “Elisa cos’è successo? Sei caduta?” “No, no, sono urla e pianti di gioia” ha sempre risposto alla cognata.
“Vogliamo dare la nostra testimonianza di genitori che hanno adottato due bimbi, siamo partiti impauriti, ma avevamo il sostegno di un’altra coppia che già aveva adottato e abbiamo capito quanto è importante avere un sostegno, il passaparola, perché alcuni si bloccano e si fermano durante il percorso.”
Dopo tutti questi video e foto, documenti, relazioni, idoneità, tampone dopo tampone, mascherina dopo mascherina e attese è arrivato il momento della partenza per Bogotà, febbraio 2021: un viaggio entusiasmante che Elisa e Marco hanno condiviso a tutti gli amici su Facebook per continuare a coinvolgere la comunità mesagnese e ad emozionarla.
“Siamo rimasti un mese in Colombia per il passaporto, carte d’identità dei bimbi e sentenza del tribunale: 30 giorni prima di tornare in Italia con i nostri figli, ma una volta finito tutto, si rientra a casa tutti e quattro insieme.”
Poi Maria si avvicina a mamma Elisa, l’abbraccia durante l’intervista e papà Marco dice “Sei proprio dolce come la mamma, ora andiamo a casa, Rafael ci aspetta per il gelato.”
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