ORIA – Sono stati condannati a un anno e otto mesi di reclusione, pena sospesa, il presidente dell’associazione sportiva “Dynamic Shooting Club Federico II” e il responsabile del poligono di tiro di Oria, all’interno del quale venne ucciso per errore, durante una gara di tiro con la pistola, il capitano dei carabinieri Gianbruno Ruello, colpito alla nuca da un proiettile mentre faceva l’arbitro a una competizione valida per la quarta prova del campionato italiano di Tiro dinamico 2016. Il giudice Simone Orazio ha anche condannato i due imputati al risarcimento dei danni sofferti dalle tre parti civili, la moglie e i due figli (rappresentate dagli avvocati Massimo e Riccardo Manfreda), da liquidarsi in separata sede, nonché al pagamento di una provvisionale di ventimila euro in favore di ciascuno degli eredi.
Assolti perché il fatto non costituisce reato altre cinque persone.
La tragedia
La gara si svolgeva a Oria, la tragedia avvenne la mattina del 28 maggio 2016. Ruello era lì nel poligono, come arbitro: il proiettile Glock calibro 9 non gli lasciò scampo e morì il giorno dopo in ospedale. Aveva 48 anni. Ci sarebbe stata, da parte degli imputati, una “omessa valutazione del rischio elevatissimo derivante dalla sostanziale assenza di protezione per persone che si trovassero dalla destra e alla sinistra di chi esplodeva colpi d’arma da fuoco.
Ruello era originario di Taranto. Era stato in servizio per anni al Nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi, per poi essere trasferito a Bari, nelle vesti di capo sezione operativa.
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