Lecce- Tante le attestazioni di stima nei confronti di Andrea Guido e tra le altre arrivano anche le parole di Paolo Perrone, ex sindaco di Lecce, che lascia la sua dichiarazione sui suoi social: “Andrea Guido è una brava persona ed è un mio fraterno amico. Lo dico senza il minimo dubbio e a prescindere dal merito delle vicende di cronaca di queste ore, avendo il privilegio di stargli accanto da molti anni e di aver condiviso con lui un lungo e importante percorso politico e amministrativo. Mi pare, peraltro, che anche chi non ha avuto questo privilegio e lo ha osservato un po’ più da lontano, non abbia alcuna esitazione a riconoscergli capacità, serietà e disponibilità per la sua città. Soprattutto, una sensibilità non comune per chi ha difficoltà economiche, per gli animali, per l’ambiente, una qualità che caratterizza fortemente il suo impegno nella politica e nelle istituzioni da diversi anni a questa parte. Non a caso, la stima diffusa dei leccesi si è sempre tradotta in un significativo consenso elettorale personale, rimasto tale anche quando il centrodestra ha perso le elezioni.
Andrea Guido è stato anche mio assessore. Per quello che può contare, posso dire con assoluta certezza che ha ricoperto quel ruolo con la solita, fortissima, determinazione e con risultati che, da capo di quell’amministrazione e da leccese, giudico ampiamente soddisfacenti. Ma posso dire soprattutto che mai in quegli anni ho ricevuto da lui sollecitazioni per affidamenti che fossero irrituali o che lasciassero dubbi di qualche tipo, nè ho mai avuto la sensazione che il mio assessore fosse responsabile di comportamenti non corretti o anomali. Per questo, quello che gli sta accadendo mi sembra sbalorditivo nella mia prospettiva di suo amico e di sindaco.
Da quello che leggo, il suo coinvolgimento nell’inchiesta è legato ad alcune conversazioni di altre persone intercettate dagli inquirenti. Quelle parole, peraltro, tracciano uno scenario che non si è mai realizzato, cioè affidamenti di appalti o servizi che, di fatto, non ci sono stati. Sarà chi di dovere ad approfondire e a scandagliare eventuali responsabilità, ovviamente. Mi limito a far notare che in campagna elettorale si incontrano centinaia di persone, soprattutto sconosciuti. Spesso non si ha il tempo di valutare chi si ha di fronte e quali intenzioni abbia. Chi fa politica lo sa. E questa vicenda conferma il ventaglio di rischi a cui è esposto un assessore comunale che banalmente accetta di parlare con chicchessia, perfino finire in un’inchiesta di camorra.
Sono convinto che Andrea sia nel giusto e lo dimostrerà. Intanto, restano questi giorni bui che non avrebbe meritato.” Scrive Perrone
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