BITRITTO- Si sarebbero presentati a casa sua picchiandolo e minacciandolo di consegnare dei soldi per un debito di droga e il padre ha chiamato i carabinieri: G.G. 33enne, M.M. e A.A. 34enni, sono stati arrestati perché indagati, a vario titolo, per “detenzione e spaccio di sostanza stupefacente” e “tentata estorsione”.
I carabinieri della stazione di Bitritto hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misura cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica del luogo, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza nel procedimento a carico di tre soggetti, indagati a vario titolo per “detenzione e spaccio di sostanza stupefacente” e “tentata estorsione”.
I fatti, da cui ha tratto origine il procedimento penale in questione, si sono verificati da giugno a novembre del 2021. Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), G.G. 33enne, M.M. e A.A. 34enni, tutti già noti alle forze dell’ordine, avrebbero venduto, in più occasioni dosi di cocaina, allorquando, nel mese di novembre, uno di loro, mediante minaccia, avrebbe tentato di costringere la vittima a consegnare loro la somma asseritamente dovuta a titolo di debito accumulato. In particolare, M.M. si sarebbe presentato, in piena notte, presso l’abitazione della vittima, per riscuotere il debito, che successivamente è stato accertato essere inesistente, minacciandola fino ad aggredirla fisicamente al fine di “recuperare” la somma di 50 euro. La situazione non è passata inosservata al padre dell’uomo che è intervenuto per difendere il figlio, il quale una volta divincolatosi dalla presa dell’aggressore ha chiamato i carabinieri.
I militari, una volta intervenuti, hanno identificato i presenti ed effettuato una serie di accertamenti investigativi che ha permesso di tracciare un quadro indiziario secondo il quale il denunciante avrebbe acquistato in quei mesi cocaina, anche a debito, da parte dei tre soggetti, arrivando ad accumulare un debito di 600 euro, successivamente saldato.
Due dei tre indagati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, mentre al terzo, già detenuto per altra causa, la stessa misura è stata notificata in carcere. È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti
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