BARI – E’ stato arrestato per tentato omicidio, porto e detenzione di arma da guerra e ricettazione Antonio Marzotta, cugino del sorvegliato speciale Fabio De Marzo e presunto autore della sparatoria avvenuta in via Puglia, dove sono stati esplosi cinque colpi di colpi di calibro 9, due dei quali hanno ferito De Marzo alla coscia e al polpaccio. Secondo quanto ricostruito dai poliziotti, la vittima avrebbe cercato di proteggersi dai proiettili usando la moglie del cugino come scudo. Poco prima di essere ferito, De Marzo era stato sottoposto a sorveglianza di pubblica sicurezza e sin dalle prime ore del mattino aveva avuto una serie di diverbi con i suoi familiari. Le discussioni si sarebbero inasprite fino a che il cugino, poi arrestato in flagranza alcune ore dopo, gli avrebbe sparato. La dinamica è stata confermata dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Lo sparatore dopo un’accesa discussione avrebbe estratto l’arma da guerra (risultata rubata in provincia di Taranto), mirando contro De Marzo, il quale avrebbe tentato di farsi scudo con il corpo della moglie dell’aggressore, intervenuta sul posto per sedare la lite. La donna, bloccata e cinta al collo dalla vittima, sarebbe riuscita a divincolarsi e a scappare e, solo allora, il 38enne avrebbe sparato, ferendo con due colpi di pistola De Marzo e poi anche alla testa con il calcio dell’arma quando la vittima era per terra inerme. De Marzo avrebbe aggredito anche la mamma la mattina dell’agguato, così ha raccontato la signora alla Polizia, definendo il figlio in lite con il mondo intero, e, sempre secondo il racconto della mamma, la sera prima avrebbe conficcato più volte un coltello da cucina sul tavolo. Secondo la ricostruzione di Marzotta, De Marzo lo avrebbe aspettato sotto casa, minacciandolo di morte. Mazotta avrebbe fatto il giro dell’isolato per entrare nel portone di casa ed evitare il cugino ma questi si sarebbe accorto della mossa e si sarebbe avvicinato a lui armato. “Per evitare di essere sparato – avrebbe dichiarato Marzotta – ho preso la pistola che avevo con me ed ho fatto fuoco verso di lui, mirando alle gambe”.
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