BARLETTA- Avrebbero messo in piedi, tra le province di Napoli, Caserta, Salerno e Barletta, un articolato sistema di frode fiscale volto a estrarre dal deposito fiscale, attraverso documenti formalmente corretti, gasolio con imposte agevolate per uso motopesca o agricolo, parte del quale sarebbe stato invece destinato di fatto nell’autotrazione. Quattordici persone sono indagate, in concorso, di sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa su prodotti energetici e irregolarità nella circolazione.
Nella mattinata del 30 marzo il nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, all’esito di un’indagine coordinata da Procura della Repubblica di Nola, ha dato esecuzione, tra le regioni Campania e Puglia, a un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni emesso nell’ambito di un’indagine a carico di 14 persone.
Sequestrati tre depositi di carburanti, un distributore, un’area parcheggio
Con tale provvedimento, volto a impedire la protrazione delle attività criminose, è stato disposto il sequestro di tre depositi di carburanti e di un distributore, aventi una capienza complessiva di circa 1000 metri cubi, nonché di un’area di parcheggio, di cinque mezzi di trasporto e di una somma di circa 100 mila euro in denaro.
Le indagini riguardano cinque società
Le indagini, delegate agli specialisti del II Gruppo Tutela entrate, hanno riguardato cinque società, tra cui una titolare di un deposito fiscale autorizzato a detenere prodotto energetico in sospensione d’imposta, in attesa di essere immesso in consumo per varie destinazioni.
Gli indagati avrebbero messo in piedi, tra le province di Napoli, Caserta, Salerno e Barletta, un articolato sistema di frode fiscale volto a estrarre dal deposito fiscale, attraverso documenti formalmente corretti, gasolio con imposte agevolate per uso motopesca o agricolo, parte del quale sarebbe stato invece destinato di fatto nell’autotrazione.
Tale condotta avrebbe garantito agli indagati profitti commisurati alla maggiore imposta cui il gasolio sarebbe stato assoggettato se destinato direttamente all’uso finale per autotrazione.
Accertato, altresì, l’utilizzo di congegni meccanici installati sui mezzi di trasporto che avrebbero consentito all’autista, in caso di controlli imprevisti da parte delle Autorità, di immettere nelle cisterne, premendo un pulsante, un certo quantitativo di colorante per far apparire il carico come prodotto energetico a uso motopesca o agricolo.
Il carburante destinato a tali usi è infatti contraddistinto da una colorazione diversa da quella per autotrazione. L’odierna operazione di servizio è frutto della sinergica azione di contrasto alle frodi fiscali svolta dall’autorità giudiziaria e dalla Guardia di Finanza a tutela del corretto andamento dei mercati e a contrasto di pratiche commerciali scorrette in danno dei consumatori, in un delicato momento storico per il settore dei prodotti petroliferi ed energetici.
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