Lecce- Ciro Di Gioia, foggiano classe ’73, viene dal mondo della produzione. Ha cominciato giovanissimo a lavorare nella Cnh di Foggia. Nel 2009 è stato eletto Rsu di stabilimento. Un anno dopo è entrato nella segreteria della Fiom di Foggia, di cui è diventato segretario generale nel 2013. Dal 2014 è anche segretario generale della Fiom Cgil della Bat.
Il sindacalista è stato eletto alla presenza del segretario organizzativo della Fiom Nazionale, Luca Trevisan, del segretario generale della Fiom Cgil Puglia, Giuseppe Romano, e della segretaria generale della Cgil Lecce, Valentina Fragassi. Prende il posto di Mariano Carboni, dirigente nazionale che ha ricoperto l’incarico di reggente negli ultimi sei mesi. Chiaro il messaggio del neoeletto: “La Fiom è un sindacato confederale che ha un’idea di società ben chiara, che tutela i diritti dei lavoratori a 360 gradi, e che opera all’interno di una organizzazione, la Cgil, che incarna i valori in cui crede e che è diffusa in maniera capillare sul territorio.”, ha detto ieri durante l’assemblea, che si è svolta nei locali di We Lab a Lecce. “Per noi il contratto nazionale è il perimetro massimo entro il quale confinare lo sfruttamento dei lavoratori: per questo rigettiamo la logica dei patti al ribasso e delle deroghe in pejus, mentre siamo favorevoli ad una contrattazione integrativa migliorativa del contratto nazionale”. Ai delegati presenti ha rinnovato l’invito a continuare a mettere a disposizione dei colleghi la propria passione e la propria intelligenza: “Dove c’è lavoro, ci sarà sempre bisogno del sindacato, che va inteso non come professione o mestiere, ma come passione”.
Di Gioia ha anche ringraziato Mariano Carboni per il lavoro svolto a Lecce: “È stato un mio maestro durante la mia formazione sindacale. Lavorerò in continuità con quanto da lui impostato”. L’ex reggente da parte sua ha fatto i complimenti al nuovo segretario generale “per le dichiarazioni programmatiche. Lascio a Ciro una macchina che si è rimessa in moto e che è in grado di valorizzare giovani delegati, di coinvolgere gli iscritti, di responsabilizzare la segreteria. In una provincia come quella di Lecce, che vanta un tessuto imprenditoriale con numerose attività metalmeccaniche, c’è bisogno di Fiom, di un sindacato capace di scacciare i tentativi di derogare al contratto collettivo nazionale. Senza deroghe, infatti, i lavoratori vivrebbero condizioni di lavoro migliori”.
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