BARLETTA- Si sarebbe fatto consegnare oltre 100 litri di olio extravergine di oliva e oltre 7 mila euro per evitare conseguenze spiacevoli a carico di un debitore che avrebbe dovuto rivolgersi a un avvocato parente dell’indagato: un ufficiale giudiziario in servizio presso l’Unep (Ufficio notifiche esecuzione e protesi) di Trani è finito in carcere con l’accusa di concussione.
Nella mattinata del 28 marzo, i finanzieri del comando provinciale di Barletta, coordinati dalla Procura della Repubblica di Trani, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Trani, nei confronti di un ufficiale giudiziario in servizio presso l’Unep (Ufficio notifiche esecuzione e protesi) di Trani.
Gli elementi probatori: 21 lattine di olio e denaro
Le indagini svolte, utilizzando elementi probatori preliminarmente acquisiti dal commissariato di Cerignola, hanno riguardato la condotta del pubblico ufficiale, il quale, sulla base degli elementi sino a ora emersi, abusando della sua qualità e dei propri poteri connessi alla funzione di ufficiale giudiziario, ha costretto, un debitore esecutato, residente nel comprensorio, a consegnargli e/o promettergli talune utilità, consistiti in alcune taniche di olio di oliva, nonché del denaro (successivamente restituito), invitandolo a rivolgersi a un legale direttamente legato all’indagato, da un asserito vincolo di parentela, prefigurando a carico dello stesso delle conseguenze sfavorevoli nel caso non avesse aderito alle sue richieste.
In detto contesto, al fine di acquisire ulteriori elementi probatori, è stata effettuata una perquisizione locale, personale e informatica, nei confronti dell’indagato, nel corso della quale sono state sottoposte a sequestro probatorio 7.160 euro in contanti, allo stato non giustificati, 105 litri di olio extravergine di oliva riposte in 21 lattine, nonché copiosa documentazione, supporti informatici ed altro, ritenuti di notevole importanza investigativa.
Pertanto, alla luce degli strutturati elementi di prova raccolti, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, ha richiesto al competente gip l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare eseguita, oggi, nei confronti del soggetto indagato.
È in corso ulteriore attività investigativa volta ad accertare i rapporti tra il pubblico ufficiale e alcuni professionisti privati, anche alla luce della documentazione trovata presso l’abitazione dell’indagato, riconducibile ai suddetti soggetti privati.
Si rappresenta che la misura è stata adottata su ordine dell’autorità giudiziaria e che, comunque, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
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