BARI- Sono 318 le persone del 2021 in pericolo di vita soccorse e salvate con il solo ausilio della tecnologia satellitare, 306 delle quali in aree sottoposte alla giurisdizione italiana. Trenta sono state, nel complesso, le operazioni di ricerca e assistenza supportate, delle quali 9 relative a soccorsi marittimi, 20 riguardanti incidenti aeronautici e uno inerente a un evento terrestre.
Questi i numeri del bilancio annuale della stazione Satellitare italiana Cospas-Sarsat (acronimo derivante dalla fusione di quelli indicanti le costellazioni di satelliti della Russia, Cospas, e degli Usa, Sarsat), congiuntamente dedicate al supporto delle operazioni di ricerca e soccorso di Bari che, alle dirette dipendenze funzionali del Dipartimento della protezione civile e operative del comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera, garantisce un servizio finalizzato alla salvaguardia della vita umana, a beneficio dell’Italia e di altri 19 paesi (tra Europa, Asia e Africa), così da garantire la copertura di un’area che dal Mediterraneo centrale arriva fino al Corno d’Africa.
Risultato del 2021 triplicato rispetto agli anni passati
Il dato appare, in termini di vite umane salvate, particolarmente significativo, risultando più che triplicato ove lo si raffronti con quello relativo agli anni precedenti (98 persone soccorse nel 2020, 63 nel 2019, 59 nel 2018).
L’attività della stazione Satellitare italiana Cospas-Sarsat è svolta, 24 ore al giorno e per 365 giorni all’anno, da personale militare altamente specializzato del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera che, disponendo di due potenti antenne riceventi e di una centrale operativa all’avanguardia, gestisce la ricezione, elaborazione e distribuzione alle competenti organizzazioni nazionali di soccorso di messaggi di allerta, generati da trasmettitori satellitari di emergenza installati su vettori marittimi, aerei e terrestri.
Il servizio italiano s’inserisce nell’ambito del Programma internazionale Cospas-Sarsat che, a livello globale, fino a oggi è stato in grado di supportare circa 16 mila operazioni di ricerca e soccorso contribuendo a salvare, in tutto il mondo, oltre 55 mila vite umane.
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