BARLETTA – La svolta nel caso Michele Cilli ha portato agli arresti di Dario Sarcina e Cosimo Damiano Borraccino, due barlettani di 34 anni. Il primo è accusato di omicidio volontario, mentre su entrambi pende l’accusa di soppressione del cadavere. Gli inquirenti non si sono esposti sul movente e sono ancora alla ricerca del corpo o di quel che ne resta. Maria, la madre del 24enne ucciso, chiede quantomeno una degna sepoltura.
Le indagini private del criminologo Gianni Spoletti hanno affiancato quelle ufficiali. Il delitto si sarebbe consumato tra l’1:30 e le 2:30 della notte tra il 15 e il 16 gennaio. Sarcina avrebbe raggiunto Cilli presso un bar adiacente al centro storico di Barletta e lo avrebbe condotto in un suo garage in via Ofanto, nella zona nord della città. Qui sarebbe poi giunto Borraccino con una tanica di carburante. Lo stesso Sarcina, poi, avrebbe lasciato il garage senza Cilli a bordo dell’auto, mentre Borraccino avrebbe poi gettato i suoi indumenti ginnici in località Fiumara, sempre a nord di Barletta. I due responsabili sono stati trasferiti presso il carcere di Trani martedì mattina, poco prima della conferenza stampa nella Questura della BAT. Giovedì, invece, è previsto l’interrogatorio. Il PM della Procura di Trani, Lucio Vaira, ha chiesto per Sarcina anche il processo per omicidio stradale per la morte del 52enne barlettano Cosimo Damiano Lamacchia, investito mortalmente il 30 aprile dello scorso anno.
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