Qual è lo stato di salute della libertà di stampa in Italia? La “febbre” è ancora alta. La situazione rimane grave e preoccupante. Lo dicono i dati e le analisi eseguite dall’Osservatorio Ossigeno per l’informazione che in occasione della Giornata mondiale ONU per la libertà di stampa, celebrata oggi, venerdì 3 maggio, a Roma alla Casa del Jazz, pubblica il report del primo trimestre 2024 sui giornalisti minacciati.
Il Contatore dei giornalisti minacciati in Italia, inaugurato da Ossigeno nel 2006, ha raggiunto quota 7172. Ciascuno di questi casi è stato attentamente verificato e documentato dall’Osservatorio. Nei primi 90 giorni del 2024 sono stati aggiunti altri 133 minacciati.
Il nuovo anno è dunque iniziato con una poco rassicurante conferma: rimane alto il numero di minacce rivolte ai giornalisti che pubblicano notizie scomode: sono più di una al giorno, come nel 2022, anno in cui Ossigeno in 365 giorni ha rilevato minacce a danno di 500 operatori dei media.
Il monitoraggio ha confermato che in Italia l’intolleranza verso chi pubblica notizie sgradite al potere rimane alta e si manifesta in varie forme non adeguatamente contrastate: violenze, intimidazioni, abuso di azioni legali, denigrazioni.
In particolare, rispetto all’ultimo rilevamento del 2023, nel primo trimestre dell’anno in corso:
– aumentano le minacce provenienti da amministratori pubblici (locali o nazionali) che si attestano al 30%, dall’ambiente criminale (30%) e di origine sconosciuta (11%);
– aumentano le forme di avvertimento (78%) e diminuiscono le azioni legali pretestuose (17%);
– insieme al Lazio, notoriamente regione con il più alto numero di operatori minacciati, figura anche la Liguria che nel 2023 era interessata dal fenomeno per meno dell’1% rispetto al totale dei minacciati in Italia.
Tra le storie rese note da Ossigeno, vi sono quelle di un giornalista che ha meritato la tutela delle forze dell’ordine, di intere redazioni che hanno subito minacce con scritte murali, di cronisti insultati pubblicamente, di altri che hanno dovuto affrontare lunghi processi prima di vedere riconosciuto il loro diritto di pubblicare informazioni, di un cronista che ha saputo casualmente di essere stato querelato già da tempo, di un altro aggredito nonostante la presenza delle forze dell’ordine.
Il report completo è disponibile sul sito ossigeno.info, dove da oggi sono presenti, in una nuova visualizzazione e veste grafica, anche dati aggregati, schede riassuntive di ciascun episodio, una mappa geolocalizzata che mostra la distribuzione dei giornalisti minacciati in Italia.
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