Dopo il report di Cittadinanza Attiva che pone la Basilicata all’ultimo posto in Italia per tempistica intercorrente dalla chiamata al 118 all’arrivo del mezzo sul luogo del soccorso, sono intervenuti i sindacati evidenziando anche altre criticità del Servizio e proponendo loro soluzioni.
“Che il servizio di emergenza urgenza lucano, immaginato con lungimiranza quando fu istituito come totalmente pubblico, non goda di ottima salute e abbia necessità di una rinnovata attenzione lo sosteniamo da tempo”. Ad affermarlo è Sandra Scarano della FP CGIL Potenza che propone l’apertura di un tavolo specifico sul 118 per discutere di una riorganizzazione del Servizio “ormai non più proCRAstinabile”.
Dall’ASP fanno sapere che secondo i dati i loro possesso e in fase di verifica, i minuti di attesa dovrebbero essere 31. E sempre dall’Azienda Sanitaria di Potenza sottolineano che i ritardi registrati dal report non tengono conto degli aspetti orografici del territorio lucano, delle limitazioni collegate all’emergenza Covid essendo riferiti al 2021 e soprattutto della ormai nota carenza di personale medico che potrebbe – cosa che non avviene – essere coadiuvato nella presa in carico di pazienti non gravi da volontari e associazioni.
Per la Uil FPL “la rappresentazione di un 118 lucano che non funziona è sbagliata e fuorviante oltre ad essere ingenerosa per gli operatori che ogni giorno salgono in ambulanza”. É quanto afferma il segretario potentino Raffaele Pisani che condividendo comunque la necessità di una riforma che renda il sistema dei soccorsi più efficace, efficiente ed omogeneo sul territorio regionale, propone una iniezione di nuovi mezzi di soccorso – leggeri veloci – da utilizzare per gli spostamenti rapidi dei medici.
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