Modificato dal Consiglio Comunale di Grottaglie il regolamento per la disciplina della tassa sui rifiuti (TARI) nella parte riguardante le pertinenze delle utenze domestiche (depositi, autorimesse, cantinole etc).
Una decisione imposta dalla Corte di Cassazione che ha dato ragione a un privato cittadino che da anni si batteva per ribadire il principio stabilito dal massimo livello giudiziale. Eppure, ci si poteva fermare in tempo dopo la pronuncia favorevole della Corte di Giustizia Tributaria di II grado che dava ragione al cittadino.
Invece il Comune si è rivolto alla Corte di Cassazione ricevendone però una “bacchettata” stabilendo che non è possibile applicare alle pertinenze delle abitazioni la categoria TARI prevista per depositi e autorimesse delle utenze non domestiche, essendo vietato ai Comuni intervenire sul presupposto della tassa determinando una modifica della fattispecie imponibile.
Così, questo cittadino ha dovuto affrontare i tre gradi di giudizio nonostante ci fosse la pronuncia a lui favorevole della Corte di Giustizia Tributaria di II grado.
Insomma, emerge il solito intento “persecutorio” da parte del Comune, che ricorda la dolorosa vicenda riguardante i proprietari dei terreni nei Comparti C, costretti a pagare una sproporzionata tassazione IMU. Anche in questo caso si è arrivati a ricorrere alle aule dei Tribunali a causa della incomprensibile tenacia dell’amministrazione (e degli uffici comunali) chiusa a tutte le proposte conciliative avanzate anche dal gruppo del PD. Non a caso, sia per i Comparti C che per l’applicazione della TARI, il Comune si affida al solito “famoso” avvocato barese.
Il risultato sarà quello di dover rimborsare il cittadino e tutti gli altri contribuenti che si trovano nelle medesime condizioni, oltre a prepararsi a ricevere numerosi ricorsi. Eppure bastava applicare la Circolare n.1/2017 del Dipartimento delle Finanze secondo cui una utenza domestica deve intendersi comprensiva sia delle superfici adibite a civile abitazione sia delle relative pertinenze, con una unica quota variabile. Così in una nota Francesco Donatelli e Ciro Petrarulo del gruppo consiliare del PD.
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